A distanza di qualche giorno dalla vittoria di Adriana Poli Bortone, l’unica candidatura di centrodestra a vincere al ballottaggio contro il “campo largo” in tutta Italia, è giunto il momento di rompere il silenzio e condividere alcune riflessioni. Il “campo largo” per chi non lo sapesse è quella ampia fetta di offerta politica che va dalla sinistra ai cinque stelle, passando per Pd, +Europa ecc.
Parole e Toni della Campagna
Iniziamo dalla fine: parole e toni.
Siamo rimasti negativamente colpiti dalla xenofobia culturale con cui alcuni hanno stigmatizzato il nostro impegno su Lecce. C’è chi ha parlato di “elementi esterni alla città”, insinuando che il nostro contributo fosse un’intrusione nelle dinamiche politiche locali, etichettandoci come una alterazione indesiderata. C’è chi ha parlato di “inquinamento”. È paradossale questo atteggiamento, soprattutto da chi ha ottenuto sostegni da organismi extra-regionali e ha utilizzato attori dall’accento non propriamente leccese per i propri spot. Una doppia morale a cui stentiamo ad abituarci.
Nel frattempo, l’ex sindaco, che si descrive come “al centro del ring”, usando una metafora violenta per definire il proprio posizionamento politico, invita gli altri a scegliere con cura le parole. Lo fa – e per questo lo ringraziamo – invitando a disinnescare i conflitti. Noi concordiamo: le parole sono importanti, così come i tempi.
Cronologia degli Eventi
A proposito di tempi: riavvolgiamo il nastro. Siamo al 13 giugno e il “centrosinistra – campo largo” inizia a diffondere sui social una serie di messaggi contro Adriana Poli Bortone. Un intervento a grappolo, che non arriva da facinorosi, tifosi o supporter, ma da esponenti credibili e di primo piano della maggioranza uscente. L’onda di veleno monta e trova sponda nel post di un giornalista noto e credibile, che ricostruisce una storia verosimile ma errata. Segue l’intervento dell’Avvocato Conte, che stigmatizza la deriva forcaiola del centrosinistra ed evidenzia anche degli aspetti dei quali il giornalista non ha tenuto conto. Arriva quindi un post di rettifica/scuse da parte del giornalista ma non da chi, per giorni, aveva diffuso un post fuorviante.
Effetti delle Fake News
Siamo al 17 giugno. Su 10 giorni di campagna elettorale, dopo lo scandaloso stallo delle sezioni sospese, 4 sono andati via attraverso la diffusione di notizie verosimili ma inesatte. Fake News ben confezionate e fortemente delegittimanti, provocatorie e dannose per la candidata.
Onestà Onestà Onestà
Vale la pena sottolineare che Adriana Poli Bortone è stata assolta in varie inchieste, dimostrando sempre la sua onestà. Le sentenze – per dirla con Totò – hanno dato la patente di onestà ad Adriana Poli Bortone.
Intanto la città è invasa da manifesti che invocano una città “unita, libera, onesta”. Guarda caso.
Messaggi social, manifesti, comizi battono sullo stesso tema. Se a scrivere queste righe fosse Carlo Lucarelli, probabilmente direbbe: “si tratta di un modus operandi”.
Episodi di Provocazione
Ma non è tutto. Poche ore dopo, il/un responsabile di una agenzia di comunicazione diffonde l’immagine di un ragazzo intento a urinare (avete letto bene) sotto ad un manifesto elettorale con il volto di Adriana Poli Bortone.
L’agenzia di comunicazione, manco a dirlo, è di quelle venerate dalla sinistra.
Attenzione. Non si tratta di un manifesto qualsiasi ma il tizio, vestito con i colori della campagna di Adriana, fa la pipì sotto al manifesto elettorale con il volto della candidata. Un insulto personale e una provocazione alla coalizione.
Strategia di Polarizzazione
Insomma… clima teso, da sinistra.
Chiaramente potremmo continuare (abbiamo tutto in archivio), ma il tema è un altro.
Questi meccanismi di comunicazione sono codificati e mirano a “spaccare l’elettorato” e “polarizzare”, alimentando divisioni e conflitti nel pubblico. Si tratta di meccanismi usati per “delegittimare”, ridurre la credibilità del personaggio politico avversario, “distrarre” spostando l’attenzione dalle proprie debolezze a temi più irrazionali e identitari. Questa roba qui la fa chi sta perdendo ed è disperato. Si tratta, quindi, di meccanismi di comunicazione che vengono generalmente usati dalla parte soccombente.
Mobilitazione del Centrosinistra
Una strategia ben riuscita, tanto che nel ballottaggio il centrosinistra porta alle urne un gran numero di persone (urka, che mobilitazione!) superando (%) in alcuni quartieri “rossi” il numero di votanti del primo turno e il numero di “voti a campo largo” del primo turno. Una strategia che, per rimanere alle ultime elezioni, trova alcune assonanze solo con Perugia, dove a perdere “di misura” è stato il centrodestra, che proprio come il campo largo della sinistra leccese era partito con notevole vantaggio.
Gladiatori da tastiera
Torniamo a Lecce. Qui le lotte sui social durante le due settimane di ballottaggio sono state nel pieno della propria virulenza. Frasi terribili sono state pubblicate su vari profili e gruppi (Facebook, Instagram, WhatsApp, TikTok), arricchendo un incredibile carnet di cattiverie. Se fossimo stati Fanpage avremmo montato un paio di contenuti esplosivi, lanciando tutto in pasto al pubblico.
Ma questa roba distrugge vite, rapporti, famiglie.
Meglio di no.
Hanno fatto anche cose buone
Viceversa merita una menzione d’onore il lavoro di Davide Orteschi: puntuale, sorridente, di parte ma senza sbavature. Sei stato il nostro miglior competitor. Tutti come te, ed avremmo perso.
Stop fango, please!
Torniamo alle ultime ore. Nel clima di tensione post elettorale, acuito da episodi inquietanti per i quali il Sindaco Poli Bortone si è subito attivata, coinvolgendo il Ministro e il Prefetto, è stato quantomeno bizzarro, se non pusillanime, leggere più o meno velati riferimenti a chi ha curato l’analisi dati e gli aspetti comunicativi della campagna elettorale di Adriana Poli Bortone, ovvero a noi. Il team di Ragnar Analytics (da Nardò… ma non solo da Nardò), che ha accompagnato la Senatrice verso la vittoria a Lecce non ha mai alimentato azioni deplorevoli, come lo strappo dei manifesti, o atti osceni a favore di telecamera e per questo oggi rispedisce al mittente ogni allusione, unitamente alle lezioncine non richieste su frise e magliette – ragazzi, continuate a fare grafica, siete bravissimi… ma le campagne elettorali sono un’altra cosa.
Ps.: da parte nostra massima vicinanza personale a chiunque sia stato minacciato in ogni modo!
L’Adriana, la vittoria
Per quel che ci riguarda, infine, ci siamo divertiti ed abbiamo affrontato la campagna elettorale con il sorriso, come una “bella partita di burraco”, direbbe Adriana. Perché siamo appassionati e militanti, e fare campagna elettorale è tra le cose che sappiamo fare meglio e che ci piacciono di più.
I risultati parlano chiaro: vittoria.
Abbiamo dimostrato, parafrasando il titolo di un libro di Stefano Bonaccini, che anche nella Puglia dominata da 20 anni dal centrosinistra, anche in provincia di Lecce e in questa Lecce etichettata come “CSX SOLID” da primari istituti di ricerca, qui dove il centrosinistra stava sopra di 15 punti e i più ritenevano la vittoria per impossibile, ecco, anche qui: “la sinistra si può battere”.
Noi lo sapevamo. E l’abbiamo fatto.
Dati alla mano.
Ragnar Analytics
comunità militante di analisi dati, organizzazione e comunicazione politico elettorale